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Installazione di Federica Zotti

Amour Perdu

Federica Zotti

00:00 / 06:43

Perduto Amore 
(In cerca di te)

Giada Pignotti

00:00 / 13:09

Carmela e Tommasino, come tanti giovani innamorati dell’epoca, si incontrano di nascosto tra i vicoli di Pennapiedimonte.

Oggi, mentre Rosa (figlia di Carmela) racconta, ripercorriamo i luoghi della loro storia tenera e tormentata, fino ad arrivare alla finestra, simbolo immortale degli amori proibiti, dalla quale Carmela ascoltava il giovane Tommasino cantarle serenate d’amore.

 

Il padre di Carmela, Domenico - detto “Lu francese”, contrario alla relazione e spaventato come gran parte dei genitori del paese di una loro possibile fuga d’amore, decide di recintare di filo spinato i dintorni dell’adorata finestra, impedendo così ai giovani anche solo di vedersi.

I due innamorati non sembrano scoraggiarsi, Tommaso continua a cantare alla finestra tutte le notti e così, alla fine, vengono separati definitivamente: Carmela viene portata a Milano dal padre, mentre Tommasino, dopo aver cercato invano di raggiungerla, partirà per cercare fortuna ancora più lontano, in Brasile. 

Nonostante le loro vite scorrano parallele in luoghi lontani (tutti e due si sposeranno ed avranno dei figli), l’amore di gioventù non viene mai dimenticato. 

Negli anni a venire entrambi non avranno paura di raccontare ai figli e ai nipoti la loro storia, fino a quando Tommasino, ormai anziano, tornerà a Pennapiedimonte chiedendo di Carmela, senza però trovarla. Dopo pochi anni lei morirà. 

 

Di questa storia ci restano pochi dettagli; foto antiche senza nome, luoghi ormai vuoti e il titolo di una canzone, Perduto Amore: la serenata che Tommasino cantava sempre sotto la finestra dell’amata Carmela.

Non sappiamo con certezza di quale Perduto Amore si trattasse, data l’esistenza di due canzoni con lo stesso titolo; che non sono semplicemente delle diverse versioni della stessa, ma due testi e melodie completamente differenti.

 

La prima, Perduto amore scritta da Eros Sciorilli e Gian Carlo Testoni ed incisa da Natalino Otto nel 1944 è una canzone italiana tipica del secondo dopoguerra, mentre l’altra, di Salvatore Adamo, di cui esiste anche una versione in francese, esce come singolo nel 1963 e viene ripresa da Battiato nell’album Fleurs 3 del 2002.

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Quale fu la versione cantata da Tommasino non ci è dato saperlo, e scoprirlo non è davvero importante.

Il titolo e quello che evoca, più delle canzoni in sè, diventa così l’incipit davvero rappresentativo del lavoro. 

Vengono cantate entrambe.

Due narrazioni diverse, che custodiscono il dilemma, lasciando anzi sospesa la piccola indagine, che così come il loro “amore perduto” si cristallizza per sempre nel terreno delle possibilità mai realizzate.

 

L’installazione vede la voce come segno tangibile di una presenza, una cantilena inesorabile ed incensurabile; quella degli amori a cui è stato negato il respiro, che crescono nell’ombra, nel timore di essere scoperti o nella speranza di ritrovarsi.

Il simulacro ne è l’arco, che sotto la finestra rimane, immobile ed abbandonato, ad attendere.

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Federica Zotti (b.1992) vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato grafica all'Accademia di Belle Arti di Brera ha conseguito il BA in nuove tecnologie - Cinema e Video presso la stessa.

I suoi lavori sono stati esposti a Osservatorio Futura - Online Videoscreening, REA!Fair, Milano (IT); Finart - Festival Internacional de Artes Gràficas, San Paolo (BR); Walk in Studio Festival, Milano (IT); Leave Them Girls Alone, Milano (IT); Unleashing Screensaver - Online Videoscreening; Sine Vol. 1, Brescia (IT); Talent Video Awards - Careof - Milano (IT); Mulhouse 017, Biennale de la jeune creatiòn contemporaine, Mulhouse (FR); Under the Subway - Online Videoscreening, Milano (IT), New York City (NY), Valencia (SP), Palma The Majorca (SP), Malaga (SP), San Paolo (BR), Madrid (SP); Videozero, Milano (IT), Photissima Festival, Torino (IT).

La ricerca di Giada Pignotti (b.1992) è da sempre legata al rapporto con il segno, che sin dall'infanzia utilizza come il medium essenziale per descrivere, raccontare o costruire un processo, che sia esso una narrazione, un'indagine, una trasformazione.

Dal 2017, nell'analizzare le componenti più performative e narrative del disegno, sperimenta con la voce quasi fosse un suo negativo e comincia ad utilizzare entrambi i mezzi oscillando tra loro come se fossero uno lo specchio dell'altro; tra il 2017 e il 2019 lavora a due progetti sonori ad episodi, Adam Rosemary and the Enchanted World e LA CANTANTE.

Nel 2018 si laurea in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, città dove attualmente vive e lavora. 

 

Il suo lavoro è stato esposto in diverse collettive: a Bergamo (Work, food for soul 2016), Genova (The wolf used to bark every night, 2018) e Milano (Latibule – Walk in studio Festival, 2019, ReA! Art Fair, 2021) ; nel 2020 LA CANTANTE - ep. 3, viene pubblicato nella web playlist del festival HELICOTREMA – Recorded Audio Festival curato da BLAUERHASE.

Nel 2021 ha presentato la sua prima mostra personale presso Nowhere Gallery, Milano.

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